COCO. (2017)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Lee Unkrich, Adrian Molina
Sceneggiato da: Adrian Molina, Matthew Aldrich
Storia originale di: Lee Unkrich, Jason Katz, Matthew Aldrich, Adrian Molina
Prodotto da: Darla K. Anderson
Produzione: Walt Disney Pictures, Pixar Animation Studios
Animazioni: Pixar Animation Studios
Edizione Italiana: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
USCITA ITALIANA: 28 DICEMBRE 2017
Il ritorno di Lee Unkrich, regista premio Oscar e campione d'incasso con "Toy Story 3", primo lungometraggio d'animazione a superare il miliardo di incassi nel mondo, coincide con un viaggio nella cultura e nel mondo Messicano.
La Coco del titolo è l'anziana bisnonna di Miguel, un giovane ragazzino che, a differenza di tutti i componenti della sua famiglia, dalla nonna, la matriarca, ai genitori, zii e cugini, non vuole entrare nell'azienda di famiglia nella produzione di scarpe, bensì diventare un musicista. Ma ogni forma di arte musicale proprio nella sua famiglia è bandita da secoli, e per Miguel non si farà eccezione. Sarà solo la caparbietà del giovane a fargli vivere un viaggio nella terra dei morti, viaggio da cui dipenderà sia il suo futuro che quello di tutta la sua famiglia.
Il nuovo film originale degli studios Pixar ha le radici ben piantate nella cultura Messicana ed, in particolare, in una festa molto cara alla nazione: il giorno della commemorazione dei defunti. Una festa con antiche radici e credenze popolari che permeano la storia scritta dallo stesso regista insieme a pochi altri autori che ha un giovane protagonista al centro della vicenda e alcuni comprimari, primi tra tutti la sua grande famiglia, composta sia da persone vive che defunti. Si, perchè la storia gioca su due piani, quello terreno e quello più fantasioso dell'aldilà abitato dai defunti, ognuno con regole e personaggi differenti.
L'appiglio geniale degli studios si pone proprio a metà tra questi due mondi: il passaggio che i defunti hanno verso il mondo dei vivi nel giorno dell'anno a loro dedicato; un giorno solo ogni anno in cui i defunti la cui memoria è ancora viva nei loro discendenti/consanguinei, hanno il lasciapassare per far visita loro nel mondo reale (senza che nessuna persona in vita possa però vederli). Questa semplice regola, mista ai divieti che vigono nella famiglia del protagonista, danno vita ad una storia appassionante e movimentata, con un crescendo di emozioni fino ad un inatteso finale, nella più classica tradizione degli studios.
La storia, diretta sia ad un pubblico giovane che adulto, ha una partenza un po stentata, debole, in cui si assiste alla sola descrizione della situazione familiare, dal passato al presente, e ai sogni del protagonista. Non sono presenti spalle comiche di alcun tipo, fatta eccezione per il cane Dante, più un compagno saltuario del protagonista che altro. La storia comincia a prendere peso a metà del titolo, quando entrano in scena nuovi personaggi e si complica il viaggio del ragazzo per tornare nella terra dei vivi. Solo qui verranno fuori i sentimenti, e si dipanerà la verità sulla storia della sua famiglia, con il palesamento di una vera e propria figura di cattivo contrapposta al personaggio principale.
Il film alla fine riesce a stupire per contenuti ed intensità, con tempi questa volta non propriamente azzeccati e una vena comica solamente accennata. E' un quadro perfettamente dipinto di una cultura molto pittoresca, lontano certamente dalla terra in cui è stata creata, cultura intrisa di credenze popolari, ma anche di musica e colori. Un inno alla famiglia vissuto anche in un momento triste che solo una cultura come quella Messicana può vivere con gioia. Un quadro dipinto, come sempre, con una maestria disarmante, con una qualità nelle immagini tale che ormai a stento differisce dalla realtà e dettagli infinitesimali di ogni elemento, come le caratteristiche delle singole ossa che compongono gli scheletri, che solo budget stellari possono giustificare.
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(2017)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Lee Unkrich, Adrian Molina
Sceneggiato da:
Adrian Molina, Matthew Aldrich
Storia originale di:
Lee Unkrich, Jason Katz, Matthew Aldrich, Adrian Molina
Prodotto da:
Darla K. Anderson
Produzione:
Walt Disney Pictures, Pixar Animation Studios
Animazioni:
Pixar Animation Studios
Edizione Italiana:
Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
USCITA ITALIANA: 28 DICEMBRE 2017
Il ritorno di Lee Unkrich, regista premio Oscar e campione d'incasso con "Toy Story 3", primo lungometraggio d'animazione a superare il miliardo di incassi nel mondo, coincide con un viaggio nella cultura e nel mondo Messicano.
La Coco del titolo è l'anziana bisnonna di Miguel, un giovane ragazzino che, a differenza di tutti i componenti della sua famiglia, dalla nonna, la matriarca, ai genitori, zii e cugini, non vuole entrare nell'azienda di famiglia nella produzione di scarpe, bensì diventare un musicista. Ma ogni forma di arte musicale proprio nella sua famiglia è bandita da secoli, e per Miguel non si farà eccezione. Sarà solo la caparbietà del giovane a fargli vivere un viaggio nella terra dei morti, viaggio da cui dipenderà sia il suo futuro che quello di tutta la sua famiglia.
Il nuovo film originale degli studios Pixar ha le radici ben piantate nella cultura Messicana ed, in particolare, in una festa molto cara alla nazione: il giorno della commemorazione dei defunti. Una festa con antiche radici e credenze popolari che permeano la storia scritta dallo stesso regista insieme a pochi altri autori che ha un giovane protagonista al centro della vicenda e alcuni comprimari, primi tra tutti la sua grande famiglia, composta sia da persone vive che defunti. Si, perchè la storia gioca su due piani, quello terreno e quello più fantasioso dell'aldilà abitato dai defunti, ognuno con regole e personaggi differenti.
L'appiglio geniale degli studios si pone proprio a metà tra questi due mondi: il passaggio che i defunti hanno verso il mondo dei vivi nel giorno dell'anno a loro dedicato; un giorno solo ogni anno in cui i defunti la cui memoria è ancora viva nei loro discendenti/consanguinei, hanno il lasciapassare per far visita loro nel mondo reale (senza che nessuna persona in vita possa però vederli). Questa semplice regola, mista ai divieti che vigono nella famiglia del protagonista, danno vita ad una storia appassionante e movimentata, con un crescendo di emozioni fino ad un inatteso finale, nella più classica tradizione degli studios.
La storia, diretta sia ad un pubblico giovane che adulto, ha una partenza un po stentata, debole, in cui si assiste alla sola descrizione della situazione familiare, dal passato al presente, e ai sogni del protagonista. Non sono presenti spalle comiche di alcun tipo, fatta eccezione per il cane Dante, più un compagno saltuario del protagonista che altro. La storia comincia a prendere peso a metà del titolo, quando entrano in scena nuovi personaggi e si complica il viaggio del ragazzo per tornare nella terra dei vivi. Solo qui verranno fuori i sentimenti, e si dipanerà la verità sulla storia della sua famiglia, con il palesamento di una vera e propria figura di cattivo contrapposta al personaggio principale.
Il film alla fine riesce a stupire per contenuti ed intensità, con tempi questa volta non propriamente azzeccati e una vena comica solamente accennata. E' un quadro perfettamente dipinto di una cultura molto pittoresca, lontano certamente dalla terra in cui è stata creata, cultura intrisa di credenze popolari, ma anche di musica e colori. Un inno alla famiglia vissuto anche in un momento triste che solo una cultura come quella Messicana può vivere con gioia. Un quadro dipinto, come sempre, con una maestria disarmante, con una qualità nelle immagini tale che ormai a stento differisce dalla realtà e dettagli infinitesimali di ogni elemento, come le caratteristiche delle singole ossa che compongono gli scheletri, che solo budget stellari possono giustificare.