FOCUS: Fenomeno Nana

9 Novembre 2007
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Ricetta: prendete due ragazze con nome e età in comune ma con caratteri completamente opposti, mettetele in un appartamento, aggiungete delle chitarre elettriche e mescolate bene, ma veramente bene.

Nana uguale Ai Yazawa: geniale e senza ombra di dubbio mangaka (colei che crea e disegna i fumetti nella terra del sol levante) di successo non solo in patria ma anche all'estero. Il suo manga è un mix di sentimenti e vita comune infarcita di sogni e speranze di un gruppo variopinto di individui con età compresa tra la maggiore età e i trenta anni circa. Il trionfo del genere denominato Shoujo.

Campione di incassi, felicità per l'editore Shueisha, ha spinto sapienti produttori a realizzare una serie animata che potesse ripetere e continuare il successo del manga. Il coinvolgimento, poi, dello studio Madhouse nella realizzazione ha fatto sì che questo l'obbiettivo fosse più vicino. La cifra di 140.000 copie vendute del solo primo DVD in patria ne è solamente una conferma.

Ma la sfida più grande sarebbe certo stata trasformare i disegni in immagini; far sì che i fans riuscissero ad apprezzare le contro parti dal vivo dei loro personaggi preferiti. Cosa non certo facile.

Ma oltre queste premesse, nel 2005 esce Nana, l'action-movie, una pellicola della durata di quasi 2 ore che riassume i primi volumi del fumetto. Un film che cerca di riprodurre al meglio le atmosfere rodate del manga e della seria animata. Un film capace di scalare i botteghini giapponesi con oltre 4 miliardi di yen, oltre 36 milioni di dollari, incassati e altri notevoli numeri con le edizioni DVD.

Importante presenza nella pellicola sono anche i famosi cantanti nipponici Mika Nakashima (Nana Osaki) e Yuna Ito (Reira).

A seguire arriva anche la seconda produzione cinematografica Nana 2 che racconta gli avvenimenti seguenti il primo titolo.

Queste prime informazioni, comunque, vanno allargate al mercato mondiale in cui sono arrivate più o meno tutti i prodotti, manga, anime e live-action.
Ma in italia ci fermiamo alla serie animata vista l'assenza delle pellicole live-action non ancora arrivate sulla nostra penisola se non in versione sottotitolata e audio originale.

Si parla di fenomeno perchè Yazawa ha creato un micro-cosmo tanto semplice da concepire, quanto geniale. Un mix di emozioni con una base molto semplice, niente fantascienza o fenomeni poco chiari se non la mentalità di un piccolo gruppo di post adolescenti alle prese con il mondo del lavoro. E non a caso la scelta di creare dei personaggi con delle precise età, capace di appassionare un grande numero di lettori/spettatori, dagli adolescenti fino ai trentenni e chissà quale altre fasce d'età. Una scelta più che azzeccata ma che nasconde anche molta riflessione e attenzione. Una storia lineare, ottimamente congeniata, le cui scelte a prima lettura potrebbero sembrare semplici ma invece risultanti molto calcolate. E non riguarda soltanto i protagonisti, le due Nana, a cui si attribuisce tutto il merito. L'ambientamento nella capitale Tokyo, come esempio, rappresenta un sogno di molti giovani giapponesi, abitanti nelle periferie o in piccole cittadine e con la volontà di trasferirsi in una delle grandi metropoli del paese, capace di offrire più opportunità. Oppure la scelta del suono punk-rock con tutte le sue derivazioni nei costumi e nel lifestyle in generale; caratteristica comune e odierna dei giovani giapponesi; quale migliore appeal.

Ma questi sono sole e superficiali considerazioni. Pochi esempi di un mosaico molto più complesso. Pochi frammenti di un successo.

Considerazioni negative?

Ci sarebbe molto da riflettere anche su questo. Una generazione che viene dipinta un po troppo sognante, caratteri sicuri ma indole fragili. Le uniche figure più "forti" sembrano essere solamente gli storici amici di Hachiko, più che altro un àncora per quest'ultima. Ma anche la mano della mangaka ha le sue peculiarità, quel tratto caratteristico che dona una silouette invidiabile ai suoi personaggi, poi fedelmente riprodotta in disegni animati e, volutamente, anche riportata nei live-action, dove i protagonisti sono un gruppo di ragazzi e ragazze che vestono taglie veramente ridotte. Vista la diffusione e il target di spettatori a cui si rivolge la pellicola, questo fattore potrebbe risultare mediamente influenzante, come il fatto, non certo positivo, di rendere fumatori praticamente ogni persona sullo schermo; il tentativo di dare più stile/fascino ai singoli caratteri.

Una veloce analisi che vuole andare al di là delle classiche recensioni; un punto di vista come mille potrebbero essercene.


[ Testo: Fra ]

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