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Speciale inteervista a Dynit
15 Dicembre 2004

Speciale inteervista a Dynit

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Intervista a Dynit. Un occhio al nuovo anno targato Dynit - Questo lo speciale di AnimeIta con intervista ai tre dirigenti Dynamic Italia sulle novità delle prossime stagioni, la loro esperienza con gli anime e tante altre curiosità sul mondo dell'animazione.

UN OCCHIO AL NUOVO ANNO TARGATO DYNIT

"..In occasione delle prossime festività usciranno dalla loro torre d'avorio .." mi annunciava in una mail Massimo Gaiba, responsabile dell'ufficio stampa Dynit, parlando dei dirigenti della casa editrice e produttrice bolognese.
Cogliendo al volo l'offerta ne ho approfittato per porre qualche domanda sulle produzioni Dynit per il nuovo anno, su lungometraggi e serie tv, sulla loro esperienza nel settore e qualche altra curiosità.
Ecco a voi di seguito, dunque, le domane e le rispettive risposte di Carlo Cavazzoni, Simona Stanzani e Anna Marani, proprio dalle stanze più alte della Dynamic Italia.

AnimeIta: Passione e Lavoro: come siete arrivati nel mondo dell'animazione e dei fumetti?


Carlo (in foto): Ovviamente partendo dalla passione per il cinema d'animazione. Fin da piccolo "consumavo" tonnellate di cartoni animati al giorno e diventava sempre più un'impresa staccarmi dal televisore. Crescendo ci fu un lungo periodo in cui mi allontanai da questo interesse, per poi riavvicinarmi quando avevo circa 20 anni. Ho lavorato per molti anni per il distributore della Dynamic Italia, la Terminal Video, periodo nel quale ho maturato una profonda conoscenza del mercato degli Anime in Italia, per poi passare dalla distribuzione alla produzione con Dynit.

Simona: Io non ho praticamente mai smesso di leggere, guardare, sognare, scrivere, disegnare, e progettare. Ho iniziato alle elementari, continuato con qualche corso di fumetto, di giapponese, un Master in Design della Comunicazione a Londra, ed eccomi qui. Nel mondo del manga/anime italiano ho iniziato come scrittrice/giornalista e traduttrice di manga, un lavoro che sto continuando tuttora (per Dynit traduco Le Situazioni di Lui & Lei e aiuto Anna a supervisionare i testi delle altre produzioni) e, dopo un periodo londinese come Web Designer, sono passata alla progettazione di DVD e supervisione alla post-produzione e al doppiaggio, cardini della mia attuale professione. Praticamente la mia sviscerata passione per i cartoni animati e fumetti giapponesi non ha mai visto un giorno di calo, in... ehm... tutti questi anni (che non vi sto a specificare quanti siano!). :>

Anna: Molti anni fa, stanca dei soliti, noiosissimi lavori d'ufficio, sostenni un colloquio presso una casa editrice bolognese. Attaccato alla porta d'ingresso con un paio di ventose, c'era un pipistrello di peluche a testa in giù... pensai che quella gente fosse abbastanza 'fuori' da piacermi, ed evidentemente il sentimento fu reciproco, perché entrai alla Granata Press, la prima casa editrice italiana a occuparsi di manga.

AnimeIta: In oriente vengono realizzate tantissime nuove produzioni ogni anno e solo poche di queste hanno la fortuna di arrivare in italia (grazie principalmente al lavoro di persone come voi), ma alcune di ottima fattura arrivano in ritardo (di anni) o addirittura non arrivano affatto, come mai?

Carlo: I mercati sono diversi; come probabilmente sapete, alla "domanda" corrisponde "un'offerta": maggiore è la domanda, maggiore sarà l'offerta. In Italia il mercato degli anime è considerato "di nicchia", cioè per pochi appassionati, a differenza di quello giapponese nel quale, per diversi motivi, gli Anime sono ritenuti un "patrimonio nazionale". Il nostro lavoro consiste comunque nel cercare di ampliarlo (Anime Cult, la nostra testata mensile in edicola, ne è un esempio), offrendo nuove produzioni selezionate tra le tantissime proposte che il mercato degli Anime giapponesi può offrire.


Simona (in foto): Purtroppo gli alti costi o restrizioni di carattere contrattuale impediscono a certi prodotti di arrivare in Italia. Il Giappone è un mercato enorme e, forte di questo, chi detiene i diritti di determinate opere ha anche determinate pretese, dato il prestigio dei propri prodotti. Purtroppo un mercato di nicchia come quello italiano, che è fondamentalmente un paese con pochi abitanti, e ancora meno acquirenti, non fa che impallidire davanti alle cifre che possono permettersi di sborsare, per esempio, grandi case americane che, non solo hanno costi di produzione ridotti, ma anche rientri spaventosamente più sostanziosi. È quindi chiaro che per un Licensor Giapponese il mercato italiano non sia poi tanto importante, essendo così ristretto, e che quindi non si faranno molti sforzi per far sì che il proprio prodotto venga pubblicato in Italia. Le trattative contrattuali sono processi lunghi e impegnativi, e non è sempre facile entrare subito in contatto con l'agente giusto, ecc. Inoltre gli alti costi di traduzione, adattamento e doppiaggio vanno a unirsi a quelli contrattuali, quindi spesso i prodotti non arrivano in Italia perché è effettivamente difficile far tornare i conti. In altri casi, invece, vi sono lungaggini burocratiche o cavilli che ostacolano o impediscono l'acquisto dei diritti. Insomma, i motivi possono essere diversi, ma non si tratta mai di mancanza di volontà da parte delle case di produzione, almeno per quanto riguarda la mia esperienza personale.

Anna: Tanto per cominciare, in Italia il cartone animato e il fumetto - a parte qualche rara eccezione - sono ancora considerati prodotti per bambini, e il target cui vengono destinati è infatti piuttosto infantile. Questo spiega le censure e lo stravolgimento degli adattamenti, che mirano a rendere decisamente più soft anime e manga che in Giappone non sono concepiti per i bambini. C'è anche da dire che in Giappone non esiste la tendenza, tutta occidentale, a proteggere i più piccoli da concetti come la morte e la violenza, che quindi vengono illustrati senza problemi, facendo parte a tutti gli effetti della vita reale. Credo che molte validissime produzioni non approdino in Italia perché ritenute inadatte al pubblico a cui si ritiene di dover destinare i cartoni. Questo vale soprattutto per le televisioni. Il mercato home video, fortunatamente, consente di spaziare un po' di più. C'è però da aggiungere che lavorare con il Giappone non è facile, perché ci sono produzioni di successo molto costose, e non sempre un piccolo editore può permettersele... Il fattore concorrenza, poi, fa sì che talvolta si scatenino trattative capaci di durare per anni...

AnimeIta: Serie TV e Lungometraggi: molto spesso i distributori italiani preferiscono più le prime ai secondi. Come mai i lungometraggi trovano così poco spazio in Italia?

Carlo: Il motivo è di natura commerciale: gli Anime nascono soprattutto come prodotto seriale televisivo, se poi hanno successo viene prodotto il film per il mercato cinematografico, e solo successivamente, avviene il passaggio TV. Inoltre il budget che deve essere stanziato per un film, in proporzione, è molto più alto rispetto ad una serie, questo fa salire ulteriormente il prezzo dei diritti. Per il mercato dell'Home Video il discorso invece è praticamente l'opposto: la lunghezza di una serie o la quantità di dvd da collezionare per portarla a termine, spesso ne determinano negativamente la vendibilità, al contrario di un film, che, essendo unico e autoconclusivo, viene acquistato più facilmente. In ogni caso direi che sul fronte film siamo tra i più attivi: solo nel 2004 abbiamo prodotto in dvd ben 12 film d'animazione.

Simona: In termini di puro e molto poco poetico marketing: perché costano di più e durano di meno. In termini culturali, perché in Italia manca la cultura del film di animazione. Anzi, mi spingerei a dichiarare che manchi addirittura la cultura del cartone animato, nel senso strettamente giapponese del termine. È strano che, dopo 30 anni di cartoni animati giapponesi, le televisioni non abbiano ancora idea di che razza di prodotto si tratti e, appunto, di come trattarlo. Secondo la mia personalissima opinione (tengo a precisare che NON parlo a nome dell'azienda per cui lavoro), in Italia siamo soffocati da un'anti-cultura perbenistica che non aspetta altro che gridare: "Al lupo!" e censurare il prossimo programma o "bruciare" la prossima "strega". Insomma, gli ultimi 500 anni non sono serviti a niente...


Anna (in foto): Per il mercato dell'home video funziona diversamente: specialmente se sono ispirati a personaggi già noti, quindi una sorta di 'special', i lungometraggi vendono mediamente meglio delle serie televisive. Per una televisione, tuttavia, immagino che, quanto ad audience, una serie di successo rappresenti una costante. Curioso come per i manga valga la regola inversa: le miniserie sono meno richieste rispetto alle produzioni lunghe, forse perché si ritiene di non potersi immedesimare nei personaggi, avendo a disposizione solo pochi volumi. In realtà, però, le serie brevi sviluppano la trama mantenendo un ritmo più serrato, quindi possono risultare molto più coinvolgenti di quanto si possa immaginare. Se qualcuno ha letto Love+Dessin sa di cosa sto parlando...

AnimeIta: Progetti futuri targati Dynit: tra i maggiori acquisti che verranno la luce il prossimo anno (o prossimamente), potete anticiparci qualche titolo , tra i migliori, che vedranno la luce in italia sotto etichetta Dynit?

Carlo: Mi occuperò dell'edizione dvd di Nadesico The Movie, Groizer X, Inuyasha III serie, Inuyasha The Movie II e III, Il Fantastico Mondo Di Paul, Tekkaman, Kyashan e molti altri.. (ma non voglio dirli tutti..).

Simona: Per quanto riguarda le serie delle quali mi occuperò personalmente, stiamo già lavorando alla seconda serie OAV di Fushigi Yugi, alla quale seguirà, sempre per restare in tema, la fantastica Ayashi no Ceres (non vedo l'ora!!). Proseguono imperterrite le avventure di Ranma 1/2 con la seconda serie (ne avrò per millenni, ma non posso lamentarmi! Adoro Rumiko Takahashi). Inoltre il 2005 vedrà il ritorno del bel tenebroso Ruroni Kenshin in due struggenti serie OAV, e ultimo ma non ultimo, Soul Taker verso l'autunno. Inoltre, durante l'anno è molto probabile che arrivino altre novità non ancora annunciate.

Anna: Per quanto riguarda i fumetti, espanderemo senz'altro i nostri confini editoriali alla Korea. Si ha la tendenza a considerare il manwha, cioè il fumetto coreano, come una specie di sottoprodotto del manga. Sbagliato, perché ci sono produzioni bellissime che meritano senz'alto l'attenzione degli appassionati. La scuola di fumetto coreana è abbastanza giovane, ma sta facendo dei passi da gigante... Cominceremo con un gran bel titolo 'per ragazze', Pretty, di Ha e Shihyeon: la storia è molto frizzante, il disegno pulito ma dal tratto deciso, con fondali estremamente curati. Decisamente un buon fumetto, molto molto piacevole, che aprirà le frontiere a una cultura ancora abbastanza sconosciuta in Italia, vicina a quella giapponese ma al contempo diversa e altrettanto variegata.

AnimeIta: Cosa ne pensate dei nuovi anime, i cui diritti non sono stati ancora acquistati per l'Italia, proposti da AnimeIta (in particolare di AppleSeed (2004), Wondeful Days, Millennium Actress e GITS2: Innocence)?

Carlo: Sono particolarmente affascinato da Appleseed, che mi ha colpito per la tecnica di animazione rivoluzionaria. In questo caso infatti, si è utilizzato il digitale per ricreare un tipo di disegno tradizionale. Il risultato è il calore dei disegni classici, animati con il dinamismo che solo la computer graphic può dare. Eccezionale...

Simona: Appleseed è sempre stata tra le opere del grande Genio Masamune Shirow che preferisco. Il film l'ho trovato veramente bello, anche se (non ditelo a nessuno!!!!) non sono una fan del 3D e dei disegni filo-videogioco, questo titolo mi ha colpito molto.

Anna: Che con Appleseed in particolare, per quanto mi riguarda sfondate una porta aperta...

AnimeIta: La vostra opinione sulla BuenaVista e sui diritti che detiene sulle opere di Miyazaki che non hanno ancora visto la luce in Italia (Nausicaa, Totoro, PorcoRosso su tutti) neanche per il mercato home, dopo tutte le insistenze del pubblico.

Carlo: Non ho abbastanza informazioni per dare dei giudizi, e, anche se le avessi, eviterei di darne, non è mia abitudine giudicare il lavoro degli altri senza viverlo in prima persona. Questo non toglie che sono tra le persone che insistono...

Simona: Quando si parla di Major, non si sa mai cosa stia accadendo veramente dietro il palcoscenico. È probabile che anche loro abbiano restrizioni contrattuali, e che si tratti di una scelta forzata. Non avendo nessun tipo d'informazione, non saprei che dire. Comunque, secondo
la mia esperienza personale, le cose non sono mai quello che sembrano; regola applicabile soprattutto al mondo delle edizioni audiovisive...
;)

Anna: Quella editoriale è una realtà complessa. Credo che, nonostante si tenda a credere il contrario, il mercato legato a manga e anime non sia ancora abbastanza ampio da giustificare i costosissimi passaggi cinematografici a livello nazionale. Che, però, garantirebbero una maggiore richiesta di home video. Forse aspettano solo che i tempi maturino...

AnimeIta: Domande personali: l'anime che più vi è piaciuto e a cui siete particolarmente legati, e perchè.

Carlo: Gundam, la prima serie. È stata la serie che da bambino, forse per la prima volta, mi ha fatto riflettere; e dopo più di vent'anni è ancora in grado di insegnare tante cose...

Simona: Questa è una domanda terribile, per una persona che s'innamora perdutamente di un personaggio animato nuovo, più o meno una volta al mese (per fortuna, nella vita sono più costante, altrimenti sai che disastro...). Adesso, per esempio, sono pazza per Sorata di "X"... ehm, cioè, non era questa la domanda, vero? Avendo visto non so quante migliaia di cartoni animati in vita mia, non posso fare altro che elencare le serie alle quali sono legata maggiormente, dividendole per genere: una storica, una umoristica, una spaziale, una sportiva. Lady Oscar (andai a scuola con la fascia a lutto quando morì André, e in lutto stretto una settimana quando morì Oscar! Ehm...), Lamù (avevo letto cos'era su uno special sui manga pubblicato dalla rivista a fumetti Eureka!, e collezionavo di tutto, grazie alle mie amiche di penna giapponesi... quando lo vidi per la prima volta in TV, ero più estasiata di Bernadette davanti alla Madonna!!!), La Regina dei Mille Anni (serie bistrattata dalle TV, ma per me la migliore in assoluto, sia del Grande Dio Matsumoto che di chiunque altro... Starzinger al secondo posto!) e Forza, Sugar! (una delle serie più toccanti che abbia mai visto. La preferisco addirittura a Rocky Joe, che era come un fratello per me!). Chiusa la parentesi archeologica, per quanto invece riguarda le "nostre" serie, la cosa si fa... ancora più difficile! Se manteniamo la divisione di prima, direi: X! (lo so! Non è storica, ma è troppo bella!!!), GTO (il mio primogenito in Dynit! Lo amo!), Cowboy Bebop (mi dispiace per Evangelion... ma arriva secondo!), e visto che di serie sportive non ne abbiamo fatte tante, per chiudere infilo un Trigun di traverso, perché è troppo bello per lasciarlo fuori! (Insomma, ho barato... sorry!).

Anna: In passato, senz'altro Versailles no Bara, Lady Oscar. Senza quest'anime avrei fatto una pessima, pessima figura all'interrogazione sulla Rivoluzione Francese! Adesso a-do-ro SuperGals!, e parlo - naturalmente - della versione non censurata. E' un anime che mi dà una carica pazzesca, divertentissimo! Poi aver curato anche l'edizione italiana del manga, scritto e disegnato dalla fantastica Mihona Fujii, non fa di me una spettatrice del tutto imparziale, immagino, ma... guardatelo, è bellissimo! Wow wow wow!!

AnimeIta: Infine, un giudizio su Animeita.net

Carlo: Il vostro sito è ben organizzato e mi sembrate estremamente competenti. Continuate così! Abbiamo bisogno di voi!

Simona: Grazie di esistere! :>

Anna: Informativo, sufficientemente approfondito, graficamente ben curato. E con questo, in tutto fanno dieci euro... ^_^


Vi ricordiamo che Dynit può essere raggiunta al sito web: www.dynit.it
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