IL MIO VICINO TOTORO

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(Tonari no Totoro - 1988)
(lungometraggio d'animazione)

Regia di: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura di: Hayao Miyazaki

Prodotto da: Tohru Hara
Produzione: Tokuma-Shoten, Studio Ghibli
Animazioni: Studio Ghibli

Edizione Italiana: Lucky Red

USCITA ITALIANA: 18 SETTEMBRE 2009

Un capolavoro la cui attesa è durata oltre vent'anni. Questo almeno il destino toccato all'incontro tra Totoro e il popolo italiano. Quel gattone che è diventato il simbolo dello studio d'animazione più famoso del sol levante e, con molte probabilità, del mondo. Si tratta dell'opera più intimista del Maestro Miyazaki, da lui concepita e diretta, che oltre vent'anni dopo continua a raccogliere consensi da spettatori di ogni età, e alle cui fila adesso si uniranno anche quelli italiani.

La storia, cui sfondo fanno gli anni '50, ha per protagoniste le due sorelle Satsuki e Mei, 11 e 4 anni, nell'estate che per loro sarà per sempre ricordata come indimenticabile. L'avventura inizia in un paesino in cui le due si trasferiscono insieme al padre, paesino immerso nel verde e circondato da boschi, risaie e campi coltivati. Le piccole cominciano da subito la loro esplorazione di questo grande ambiente e, un giorno, la piccola Mei si imbatte in un piccolo e strano animaletto bianco. Seguendolo arriverà davanti ad un grande albero al cui interno vive Totoro, nient'altro che lo spirito dei boschi. Le due si affezioneranno subito al grande e peloso amico e quest'ultimo si dimostrerà subito pronto a proteggerle e riportarle a casa quando queste si perderanno per le intricate strade di campagna.

Totoro rappresenta tutta la fantasia e il mondo ideale di Miyazaki. I protagonisti sono sempre giovanissime e sono accompagnate da esseri fantastici e tenerissimi, presi interamente dalle più classiche tradizioni giapponesi, esseri magici che non mancheranno di ritornare nelle altre opere dell'autore (come gli spiriti della fuligine). Il mangaka scrive una storia fluida; prende per mano gli spettatori e li guida alla scoperta di un mondo fantastico e idilliaco, il tutto attraverso gli occhi delle sue giovani protagoniste, occhi innocenti ma sempre carichi di curiosità. Questa prospettiva rende il titolo estremamente "digeribile" sia ad un pubblico adulto che, soprattutto, giovanissimo, aiutato anche dalle splendide e fluide animazioni piene di colori oltre ogni immaginazione.

In origine il titolo era stato pensato più come un progetto a basso-budget da presentare nei cinema insieme all'opera "Una Tomba per le Lucciole" (1988) di Isao Takahata. I due titoli, di concezione e tematiche completamente diverse, sono stati realizzati praticamente in contemporanea e, ad oggi, nessun artista dello Studio Ghibli ricorda effettivamente di aver lavorato maggiormente ad una o all'altra opera. Totoro, la cui assonanza è molto vicina a "totoru", il termine per definire i "troll" in giapponese, è un'opera molto autobiografica. L'infanzia dell'autore, insieme al fratello, ha vissuto gli stessi anni di angoscia vicino alla madre malata. Tra l'altro originalmente Miyazaki aveva concepito l'opera con una sola protagonista, e alla fine per creare più intensità ha diviso personalità e compiti alle sorelle Satsuki e Mei.

Totoro è un opera intimistica di altissima qualità. Una storia apparentemente semplice, ambientata in un breve periodo temporale, con un semplice inizio e un'altrettanta semplice fine, come una piccola finestra su un mondo molto più vasto. Dopo la visione è chiaro il motivo che vuole il titolo come b-movie, o titolo a bassa produzione, ma solo la storia è alla base di questi ragionamenti. La realizzazione infatti è di altissimo livello e non si discute sui disegni del maestro. Discorsi a parte forse sono da farsi per rivelare il motivo per cui si è realizzato questo titolo. La storia infatti è un tributo alla gioia, alla semplicità, al rispetto di cose e persone, ambientalista, pacifista e molto altro ancora. Come se fosse stato realizzato come spalla a "Una Tomba per le Lucciole", lungometraggio con cui ha molto in comune; titolo e immagini che sembrano l'altra metà della medaglia, il luogo in cui rifugiarsi per sfuggire dalle tematiche più "pesanti" del titolo del maestro Takahata. Ma alla fine il titolo ha preso vita propria; una straordinaria vita propria. Una visione capace di mettere serenità al suo spettatore. Un buon inizio per entrare nelle fantasie e nel mondo del Maestro.

Totoro inizialmente non ha fatto fare grandi risultati ai box-office, ma è stato poi riproposto due anni dopo con sorprendente riscatto. Da quel momento "king totoro", il personaggio principale, è diventato anche la mascotte dello Studio Ghibli, come lo è tutt'oggi. In giro per il mondo le release comunque non sono arrivate veloci. Negli States il titolo è uscito nel 2003, ad opera della Disney, in Francia nel 1999, in molti stati europei dal 2007 e infine anche in Italia, dopo molti sforzi e continui rinvii, grazie agli sforzi della Lucky Red, dopo che i diritti della Buena Vista/Disney Italia erano scaduti e ritornati in patria. Infine dal 18 Settembre 2009 approda nei cinema italiani. La stessa etichetta poi porterà il titolo nelle edizioni home.





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