L ERA GLACIALE. (Ice Age - 2002)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Chris Wedge, Carlos Saldanha
Sceneggiatura di: Michael Berg, Michael J. Wilson, Peter Ackerman
Storia di: Michael J. Wilson
Prodotto da: Lori Forte
Produzione: 20th Centuty Fox
Animazioni: Blue Sky Studios
Edizione Italiana: 20th Century Fox Italia
Non c'è niente di meglio di un Oscar per farsi conoscere e avere la possibilità di acquisire un partner come la 20th Century Fox per poter pensare ad un progetto come "L'Era Glaciale". Questi sono stati sicuramente i pensieri di Chris Wedge, qui regista e capo della produzione, per il suo piccolo studio di New York dal nome così semplice e pulito come Blue Sky, nella realizzazione di Bunny, più una scommessa che un cortometraggio, con cui il regista e disegnatore ha voluto provare ai grandi studios che anche le idee non sostenute da budget milionari possono riscuotere successo. Con "Bunny" è arrivato l'oscar, ma anche la Fox e, finalmente, la storia cui Lori Forte e Wedge hanno scommesso. Blue Sky e Fox Animation (dopo Titan A.E. - 2000) al via per un piccolo capolavoro che ha saputo conquistare un pubblico sempre più vasto: L'Era Glaciale.
La storia racconta le vicende di un imprevedibile trio di animali che hanno poco a che fare l'uno con l'altro, alle prese con una piccola avventura che li porterà a scoprire il significato dell'amicizia e alla scoperta di nuovi valori. Sid, un bradipo che definire chiaccherone è poco, abbandonato dai propri simili nel bel mezzo di una migrazione; Manny, un mammouth triste e malinconico che preferisce la solitudine alla vita da branco e Diego, una tigre dai denti a sciabola siberiana intelligente ma infido si trovano a percorrere tanta strada nella speranza di riportare un piccolo di umano disperso dopo l'attacco al suo accampamento, nelle braccia dei genitori. Lungo la strada ne succederanno di tutti i colori e, prima della fine, ognuno dei protagonisti avrà la possibilità di farsi conoscere e apprezzare dagli altri, ognuno a modo proprio.
Chris Wedge si avvale di uno dei suoi disegnatori migliori, Saldanha, a cui affida la co-direzione del suo primo lungometraggio (tra l'altro accoppiata che rivedremo confermata nel loro nuovo lavoro "Robots"). La regia, anche se nelle mani di esordienti in lungometraggi, è straordinariamente pulita; ogni singola inquadratura, ogni movimento di camera non è mai casuale, ma il risultato di attente riflessioni. La storia di fondo è semplice, ma la stesura risulta vincente su ogni parte, dialogo e ritmi narrativi compresi. Analizzando la parte tecnica non possiamo non ricordare che alla Blue Sky dovevano ben guardarsi le spalle da colossi come Pixar e PDI che negli stessi anni sfornavano pellicole ad altissimo contenuto tecnologico con incassi a nove cifre. Gli studi effettuati già nella realizzazione del cortometraggio Bunny hanno avuto la possibilità di definire ulteriormente le animazioni dei personaggi e le loro espressioni visive e l'ulteriore aiuto della sezione animation della Fox ha garantito un ottima realizzazione. Dai bozzetti su carta si è passato ai modelli realizzati dagli scultori, poi passati a scanner 3D, a successivamente alla versione elettronica dei modelli, ulteriormente definiti in Maya su workstation Silicon Graphics. Parallelamente gli animatori ricreavano le versioni scheletriche dei personaggi, in cui venivano definite giunture, limitazioni e movimenti, il tutto poi incollato sui modelli 3D che, letteralmente, 'subivano' e ricreavano le animazioni. Il reparto delle scenografie ha realizzato quanto di meglio la produzione ha richiesto, cercando di ricreare ambienti sempre più grandi, scelta voluta proprio dal regista, a discapito della definizione dei singoli oggetti che, da vicino, mostrano un ambiente poco ricco di particolari. Chiude l'ambiente grafico il settore degli effetti speciali che si è dilettato con valanghe, bufere e nevicate, oltre che a vapore, fuoco e effetto bagnato sempre sulla norma. Musica e voci chiudono il tutto. Nel primo caso la sicurezza arriva da un nome come David Newman, autore di oltre 80 colonne sonore tra cui "I Flintstones", "Dr. Dolittle" e "La Carica dei 102" per citarne alcuni, e nel secondo da doppiatori di tutto rispetto (dell'ambiente hollywoodiano) come Ray Romano, John Leguizamo e Jack Black, magistralmente rimpiazzati nella versione italiana da tre nomi quali Claudio Bisio (Sid), Leo Gullotta (Manny) e Pino Insegno (Diego) che ne hanno certamente aiutato il successo nella nostra penisola.
Wedge e gli sceneggiatori si sono divertiti ad infarcire la storia con tanti richiami e piccole chicche che hanno di sicuro suscitato più di una risata agli spettatori. Uno su tutti è la creazione dello scoiattolo Scrat, tecnicamente ininfluente nella storia, ma di sicuro uno dei protagonisti in ogni sua apparizione, tanto da meritarsi un piccolo cortometraggio tutto suo presente nell'edizione DVD. Ma altri richiami si trovano un pò ovunque. Nella caverna di ghiaccio Sid si trova immortalato in una credibile scala evolutiva di se stesso, da pesce ad anfibio fino ad arrivare alla sua specie. Ma nella stessa caverna avvengono anche altri incontri, di cui quello più eccezionale è sicuramente la vista della navicella aliena intrappolata nel ghiaccio a cui il bambino rivolge un saluto in classico stile Star Trek (vulcaniano). Ma è la pantomima di tutti i personaggi a rendere il lungometraggio straordinario. Il grado di espressività raggiunto è davvero grandioso e spettatori di tutto il mondo ne hanno esaltato le qualità.
L'Era Glaciale ha guadagnato, ad oggi, quasi 380 milioni di dollari superando le aspettative della produzione che avevano sborsato l'esorbitante cifra di 60 milioni di dollari per il solo budget. In Italia è tra le 10 pellicole d'animazione più viste di tutti i tempi con oltre 7 milioni di euro incassati e una grande popolarità sia tra i più piccoli che dai grandi (cui la produzione ha avuto un occhio di riguardo, come sempre più spesso accade nel campo dell'animazione). Nel nostro paese il lungometraggio, manco a dirlo, è stato curato dalla succursale italiana della Fox che ne ha garantito (e migliorato a parere del sottoscritto) il successo nella scelta dei doppiatori. Ultime righe riguardano l'edizione in DVD de "L'Era Glaciale", molto curata dai Blue Sky e in cui è possibile trovare una gran quantità di extra tra cui il corto "Bunny" premiato con l'oscar e un'altro corto dedicato allo scoiattolo Scrat, insieme a making of, gallerie e altro.
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(Ice Age - 2002)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Chris Wedge, Carlos Saldanha
Sceneggiatura di:
Michael Berg, Michael J. Wilson, Peter Ackerman
Storia di:
Michael J. Wilson
Prodotto da:
Lori Forte
Produzione:
20th Centuty Fox
Animazioni:
Blue Sky Studios
Edizione Italiana:
20th Century Fox Italia
Non c'è niente di meglio di un Oscar per farsi conoscere e avere la possibilità di acquisire un partner come la 20th Century Fox per poter pensare ad un progetto come "L'Era Glaciale". Questi sono stati sicuramente i pensieri di Chris Wedge, qui regista e capo della produzione, per il suo piccolo studio di New York dal nome così semplice e pulito come Blue Sky, nella realizzazione di Bunny, più una scommessa che un cortometraggio, con cui il regista e disegnatore ha voluto provare ai grandi studios che anche le idee non sostenute da budget milionari possono riscuotere successo. Con "Bunny" è arrivato l'oscar, ma anche la Fox e, finalmente, la storia cui Lori Forte e Wedge hanno scommesso. Blue Sky e Fox Animation (dopo Titan A.E. - 2000) al via per un piccolo capolavoro che ha saputo conquistare un pubblico sempre più vasto: L'Era Glaciale.
La storia racconta le vicende di un imprevedibile trio di animali che hanno poco a che fare l'uno con l'altro, alle prese con una piccola avventura che li porterà a scoprire il significato dell'amicizia e alla scoperta di nuovi valori. Sid, un bradipo che definire chiaccherone è poco, abbandonato dai propri simili nel bel mezzo di una migrazione; Manny, un mammouth triste e malinconico che preferisce la solitudine alla vita da branco e Diego, una tigre dai denti a sciabola siberiana intelligente ma infido si trovano a percorrere tanta strada nella speranza di riportare un piccolo di umano disperso dopo l'attacco al suo accampamento, nelle braccia dei genitori. Lungo la strada ne succederanno di tutti i colori e, prima della fine, ognuno dei protagonisti avrà la possibilità di farsi conoscere e apprezzare dagli altri, ognuno a modo proprio.
Chris Wedge si avvale di uno dei suoi disegnatori migliori, Saldanha, a cui affida la co-direzione del suo primo lungometraggio (tra l'altro accoppiata che rivedremo confermata nel loro nuovo lavoro "Robots"). La regia, anche se nelle mani di esordienti in lungometraggi, è straordinariamente pulita; ogni singola inquadratura, ogni movimento di camera non è mai casuale, ma il risultato di attente riflessioni. La storia di fondo è semplice, ma la stesura risulta vincente su ogni parte, dialogo e ritmi narrativi compresi. Analizzando la parte tecnica non possiamo non ricordare che alla Blue Sky dovevano ben guardarsi le spalle da colossi come Pixar e PDI che negli stessi anni sfornavano pellicole ad altissimo contenuto tecnologico con incassi a nove cifre. Gli studi effettuati già nella realizzazione del cortometraggio Bunny hanno avuto la possibilità di definire ulteriormente le animazioni dei personaggi e le loro espressioni visive e l'ulteriore aiuto della sezione animation della Fox ha garantito un ottima realizzazione. Dai bozzetti su carta si è passato ai modelli realizzati dagli scultori, poi passati a scanner 3D, a successivamente alla versione elettronica dei modelli, ulteriormente definiti in Maya su workstation Silicon Graphics. Parallelamente gli animatori ricreavano le versioni scheletriche dei personaggi, in cui venivano definite giunture, limitazioni e movimenti, il tutto poi incollato sui modelli 3D che, letteralmente, 'subivano' e ricreavano le animazioni. Il reparto delle scenografie ha realizzato quanto di meglio la produzione ha richiesto, cercando di ricreare ambienti sempre più grandi, scelta voluta proprio dal regista, a discapito della definizione dei singoli oggetti che, da vicino, mostrano un ambiente poco ricco di particolari. Chiude l'ambiente grafico il settore degli effetti speciali che si è dilettato con valanghe, bufere e nevicate, oltre che a vapore, fuoco e effetto bagnato sempre sulla norma. Musica e voci chiudono il tutto. Nel primo caso la sicurezza arriva da un nome come David Newman, autore di oltre 80 colonne sonore tra cui "I Flintstones", "Dr. Dolittle" e "La Carica dei 102" per citarne alcuni, e nel secondo da doppiatori di tutto rispetto (dell'ambiente hollywoodiano) come Ray Romano, John Leguizamo e Jack Black, magistralmente rimpiazzati nella versione italiana da tre nomi quali Claudio Bisio (Sid), Leo Gullotta (Manny) e Pino Insegno (Diego) che ne hanno certamente aiutato il successo nella nostra penisola.
Wedge e gli sceneggiatori si sono divertiti ad infarcire la storia con tanti richiami e piccole chicche che hanno di sicuro suscitato più di una risata agli spettatori. Uno su tutti è la creazione dello scoiattolo Scrat, tecnicamente ininfluente nella storia, ma di sicuro uno dei protagonisti in ogni sua apparizione, tanto da meritarsi un piccolo cortometraggio tutto suo presente nell'edizione DVD. Ma altri richiami si trovano un pò ovunque. Nella caverna di ghiaccio Sid si trova immortalato in una credibile scala evolutiva di se stesso, da pesce ad anfibio fino ad arrivare alla sua specie. Ma nella stessa caverna avvengono anche altri incontri, di cui quello più eccezionale è sicuramente la vista della navicella aliena intrappolata nel ghiaccio a cui il bambino rivolge un saluto in classico stile Star Trek (vulcaniano). Ma è la pantomima di tutti i personaggi a rendere il lungometraggio straordinario. Il grado di espressività raggiunto è davvero grandioso e spettatori di tutto il mondo ne hanno esaltato le qualità.
L'Era Glaciale ha guadagnato, ad oggi, quasi 380 milioni di dollari superando le aspettative della produzione che avevano sborsato l'esorbitante cifra di 60 milioni di dollari per il solo budget. In Italia è tra le 10 pellicole d'animazione più viste di tutti i tempi con oltre 7 milioni di euro incassati e una grande popolarità sia tra i più piccoli che dai grandi (cui la produzione ha avuto un occhio di riguardo, come sempre più spesso accade nel campo dell'animazione). Nel nostro paese il lungometraggio, manco a dirlo, è stato curato dalla succursale italiana della Fox che ne ha garantito (e migliorato a parere del sottoscritto) il successo nella scelta dei doppiatori. Ultime righe riguardano l'edizione in DVD de "L'Era Glaciale", molto curata dai Blue Sky e in cui è possibile trovare una gran quantità di extra tra cui il corto "Bunny" premiato con l'oscar e un'altro corto dedicato allo scoiattolo Scrat, insieme a making of, gallerie e altro.