LA PRINCIPESSA E IL RANOCCHIO

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(The Princess and the Frog - 2009)
(lungometraggio d'animazione)

Regia di: Ron Clements, John Musker
Sceneggiatura di: Ron Clements, John Musker, Rob Edwards
Storia di: Ron Clements, Greg Erb, John Musker, Jason Oremland

Prodotto da: Peter Del Vecho
Produzione: Walt Disney Animation Studios, Walt Disney Pictures
Animazioni: Walt Disney Animation Studios

Edizione Italiana: Walt Disney Motion Pictures Italia

USCITA ITALIANA: 18 DICEMBRE 2009

Il 2009 verrà ricordato anche per il ritorno della Disney ai classici tanto amati dal suo creatore, commedia e musical in animazioni con disegni a mano libera, grazie anche alla lungimiranza di John Lasseter, direttore creativo degli studios congiunti di Disney e Pixar. Alla direzione troviamo due nomi storici come Clements e Musker, registi de "La Sirenetta", "Alladin", "Hercules" e "Il Pianeta del Tesoro".

La storia è ambientata nella New Orleans di oltre mezzo secolo fa e scandita dai tempi della musica Jazz. Tiana è una giovane ragazza di colore il cui unico sogno è quello di aprire un ristorante in cui servire ottimi piatti e far ascoltare buona musica, quello che originariamente era il sogno del padre ora scomparso. In quegli stessi giorni in città arriva anche l'osannato principe Naveen, amato dalle ragazze ma tanto sciocco da lasciarsi abbindolare dal malvagio Facilier, che finisce per trasformarlo in un ranocchio. La serata del gran ballo è l'occasione poi in cui il neo-ranocchio incontra Tiana, scambiandola per una principessa e chiedendole il fatidico bacio con la speranza di ritornare alle sue fattezze umane, ma non tutto accade come le più classiche favole raccontano.

Si vede già dai primi secondi di animazioni di che pasta sono fatti i registi Clements e Musker. Questo titolo segna veramente il ritorno alle storiche tecniche d'animazione che gli studios avevano abbandonato per le più moderne, ma anche più fredde animazioni CG, e con scarsi risultati. Ma la grande qualità dei suoi disegnatori e animatori non era scomparsa e si celava dietro quelle mura. Una veloce spolverata, una storia che segna il degno ritorno ai musical tanto amati da papà Walt e la magia (sempre di Disney parliamo) ritorna. Il lavoro svolto dal team infatti è come se fosse preso di sana pianta dai lungometraggi degli studio di oltre mezzo secolo fa, non disdegnando tutte quelle migliorie che i sistemi elettronici possono apportare.

La storia sembra un classico e si discosta da quelle create in precedenza per pochi fattori. La protagonista ha origini umili ma è sempre vicino ad una delle famiglie più agiate e influenti della città e il cattivo di turno è sempre dietro l'angolo, ma questa volta ad essere determinanti sono l'ambiente e la cultura. Parliamo della splendida New Orleans così come anche di voodoo. La prima implica musica Jazz e popolazione di colore con tutto il background storico che questi (tristemente) ricordano, mentre il secondo è l'arma perfetta nelle mani del nemico.

Quello che ne risulta è un titolo interessante, musicalmente perfetto anche grazie all'arte di Randy Newman, pluripremiato compositore già al lavoro sulle opere Pixar e qui presente per volere del gran capo Lasseter. Le animazioni tradizionali sono pressochè perfette. Le vecchie tecniche di disegno riportano alla memoria quei stupendi classici Disney che magari i più piccoli oggi non conoscono e un pò di computer grafica, in questo caso legata principalmente alle colorazioni, agli effetti luminosi e a pochi altri elementi, che completano il quadro di quest'opera. Ma è la scrittura ad essere ispirata a sceneggiature di altri tempi. La comincità presenta quei valori vincenti che hanno reso grandi le storie migliori degli studios. Gli spassosi e spesso folli personaggi collaterali ne sono un esempio.

"La Principessa e il Ranocchio" infatti riporta senza indugio dal passato personaggi come il coccodrillo della palude preso pari pari da "Peter Pan" (1953), il serpente della fattuchiera da "Robin Hood" (1973) e molti altri. Un titolo che comunque farà felici non solo i più piccoli ma anche i genitori di questi, ripensando a quei classici con cui sono cresciuti. A ben ragione di John Lasseter che, una volta sistemato sulla poltrona di capo creativo dei due studios, ha subito messo in chiaro che la Disney deve realizzare ciò che meglio sà fare, ovvero titoli come questo, titoli che hanno resto popolari gli studios in tutto il mondo.

Il titolo è arrivato in Italia il 18 Dicembre 2009, una settimana dopo l'uscita in patria. Costato circa 100 milioni di dollari ne ha incassati quasi 270 in giro per tutto il mondo. Tra i doppiatori per la versione italiana sono stati scelti dei nomi eccellenti quali Luca Ward, Pino Insegno, Luca Laurenti, Domitilla D'Amico, Francesco Pezzulli, Micaela Incitti e molti altri, mentre i brani sono stati cantati da Karima, Stefano Rinaldi e Marina Cristina Branducci, oltre la partecipazione del cantane americano Ne-Yo, autore del brano "Never Knew I Needed".




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