NABARI. (Nabari no O - 2008)
(serie d'animazione)
Regia di: Kunihisa Sugishima
Sceneggiatura di: Kunihisa Sugishima, Masahiko Komino, Masato Suma, Osamu Inoue, Tetsuya Yanagisawa, Toshihiko Masuda, Yuichi Tanaka, Yuuichi Nihei
Tratto da un manga di: Yuhki Kamatani
Produzione: Yuhki Kamatani, Square Enix, Nabari Project 2008
Animazioni: J.C. Staff
Episodi: 26 da 24' - 1 stagione
Edizione Italiana: Dynit
La trasposizione delle storie di Yuhki Kamatani prendono vita grazie a J.C. Staff e alla Square Enix che per prima ne ha pubblicato le vicende sulle pagine della rivista "G Fantasy". Lo studios affida l'opera seriale alla direzione di Kunihisa Sugishima, regista di "Yu-Gi-Oh!" (1998) ma anche uno degli artefici delle ultime produzioni dell'inossidabile "Mobile Suit Gundam" (dal lungometraggio F91 alla serie Zeta e ZZ e molti altri titoli). Sotto delle classiche animazioni e una serie anime apparentemente standard si nasconde la profonda cultura della terra del sol levante. Uno sguardo su una cultura millenaria che tutto il mondo guarda con rispetto.
La storia ha per protagonista Miharu Rokujou, un giovane studente delle scuole superiori. Miharu è un giovane la cui routine è scandita dalla vita scolastica alternata a quella della locanda dei suoi parenti. La parte interessante della sua vita è nascosta dietro la sua infanzia, a lui celata. Di giorno in giorno, tra le mura di scuola compaiono degli individui che vogliono qualcosa da lui, fargli del male e nello stesso tempo si fanno avanti altri che si pongono a sua difesa. Professori, studenti, semplici ragazzi e ragazze che nascondono agli occhi della gente comune forza, velocità e facoltà straordinarie, degne di un samurai dei secoli passati. Il mondo che nasconodo si chiama Nabari, un mondo che vive di regole proprie e che fonda la sua forza su delle capacità di combattimento fuori dal comune. Quello che i presunti difensori di Miharu raccontano è della presenza, all'interno dello stesso giovane, di una forza chiamata Shinrabanshou, la tecnica suprema, la più forte e temuta tecnica che molte famiglie cercano con ogni mezzo di impossessarsene per usarla a loro vantaggio. Ma dietro questa ricerca compariranno numerosi altri personaggi del mondo di Nabari, ognugno con le proprie direttive ma tutti con l'unico scopo di fare propria la tecnica suprema.
Nabari, anche se una serie realizzata nel 2008, ha il gusto di molte serie animate realizzate nei decenni scorsi. Oltre alle immagini, i tempi sono scanditi secondo lunghe pause, scene fisse e molto riflessive che si alternano alle scene d'azione con scontri fisici tra i vari personaggi, ognuno con le proprie caratteristiche di combattimento, spesso legate alle proprie origini, alla propria famiglia. Anche la scelta di utilizzare colori quasi opachi, mai eccessivamente brillanti sembra essere in linea con i temi trattati e lo stile di disegno adottato. Lo script comunque ha degli alti e bassi. L'inizio fa sperare in ottimi svolgimenti ma a metà la serie latita e rallenta fino quasi a fermarsi. La storia si discosta leggermente dai temi principali quale lo Shinrabanshu, per focalizzare l'attenzione sul rapporto tra Miharu e Yoite, un legame che sarà al centro dell'attenzione fin negli ultimi episodi. Solo il risveglio dell'arte suprema nel giovane Rokujou porterà un po di pepe e azione nella serie.
Alla fine Nabari, rispetto a molte altre serie animate, regala un buon finale nei soli 26 episodi, portando alla luce molti segreti celati ai protagonisti e degli episodi finali ben sceneggiati. Le linee guida rappresentate nei primi episodi saranno totalmente abbandonate per focalizzare l'attenzione sul rapporto tra i soli due personaggi principali, antagonisti nelle prime battute della storia ma legati indissolubilmente e amici per tutto il proseguo. Intorno a loro gireranno altri personaggi complementari la cui serie riserverà spazio in alcuni episodi, per mostrare qualche trancio del loro passato con il fine di integrare adeguatamente la loro presenza nella storia. Ancora più lontano troveremo altri personaggi, di fazioni amiche e non, ma sempre legati al mondo di Nabari, nascosto agli umani, che si ritaglieranno delle apparizioni in pochi episodi. Cosa meno scontata invece è la scomparsa (per morte), a causa principalmente degli scontri tra le diferse fazioni, di una buona parte dei personaggi che si intensificherà nell'ultima parte della serie.
Tutta la storia ha i piedi ben piantati nella lunga cultura del sol levante, partendo dalle arti marziali fino alle famiglie e le caratteristiche uniche di queste ultime, ma tutto ambientato ai giorni nostri. Alle spalle troviamo sempre protagonisti adolescenti e scuole medie superiori, mentre le fantasiose caratteristiche del mondo nascosto di Nabari che sta alla base della storia, rappresenta il giusto appeal per gli spettatori. La visione non è comunque consigliata a tutti. Per genere e temi di riflessione trattati la produzione restringe molto il campo riservandola principalmente agli appassionati di anime, cultura giapponese, di arti marziali e poco altro. Una serie comunque ben realizzata ma la cui storia poteva essere concentrata in un minor numero di episodi tanto da renderla più scorrevole ed eliminare le lunghe pause a cui si assiste.
La serie arriva in Italia sotto etichetta Dynit, distribuita su 7 DVD con un poco convincente Audio PCM stereo lineare e video nell'originale formato 16:9, accompagnati da numerosi extra sparsi in tutte le uscite. I diritti televisivi vanno invece a MTV che inserisce il titolo nell'appuntamento serale "Anime Night".
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(Nabari no O - 2008)
(serie d'animazione)
Regia di:
Kunihisa Sugishima
Sceneggiatura di:
Kunihisa Sugishima, Masahiko Komino, Masato Suma, Osamu Inoue, Tetsuya Yanagisawa, Toshihiko Masuda, Yuichi Tanaka, Yuuichi Nihei
Tratto da un manga di:
Yuhki Kamatani
Produzione:
Yuhki Kamatani, Square Enix, Nabari Project 2008
Animazioni:
J.C. Staff
Episodi:
26 da 24' - 1 stagione
Edizione Italiana:
Dynit
La trasposizione delle storie di Yuhki Kamatani prendono vita grazie a J.C. Staff e alla Square Enix che per prima ne ha pubblicato le vicende sulle pagine della rivista "G Fantasy". Lo studios affida l'opera seriale alla direzione di Kunihisa Sugishima, regista di "Yu-Gi-Oh!" (1998) ma anche uno degli artefici delle ultime produzioni dell'inossidabile "Mobile Suit Gundam" (dal lungometraggio F91 alla serie Zeta e ZZ e molti altri titoli). Sotto delle classiche animazioni e una serie anime apparentemente standard si nasconde la profonda cultura della terra del sol levante. Uno sguardo su una cultura millenaria che tutto il mondo guarda con rispetto.
La storia ha per protagonista Miharu Rokujou, un giovane studente delle scuole superiori. Miharu è un giovane la cui routine è scandita dalla vita scolastica alternata a quella della locanda dei suoi parenti. La parte interessante della sua vita è nascosta dietro la sua infanzia, a lui celata. Di giorno in giorno, tra le mura di scuola compaiono degli individui che vogliono qualcosa da lui, fargli del male e nello stesso tempo si fanno avanti altri che si pongono a sua difesa. Professori, studenti, semplici ragazzi e ragazze che nascondono agli occhi della gente comune forza, velocità e facoltà straordinarie, degne di un samurai dei secoli passati. Il mondo che nasconodo si chiama Nabari, un mondo che vive di regole proprie e che fonda la sua forza su delle capacità di combattimento fuori dal comune. Quello che i presunti difensori di Miharu raccontano è della presenza, all'interno dello stesso giovane, di una forza chiamata Shinrabanshou, la tecnica suprema, la più forte e temuta tecnica che molte famiglie cercano con ogni mezzo di impossessarsene per usarla a loro vantaggio. Ma dietro questa ricerca compariranno numerosi altri personaggi del mondo di Nabari, ognugno con le proprie direttive ma tutti con l'unico scopo di fare propria la tecnica suprema.
Nabari, anche se una serie realizzata nel 2008, ha il gusto di molte serie animate realizzate nei decenni scorsi. Oltre alle immagini, i tempi sono scanditi secondo lunghe pause, scene fisse e molto riflessive che si alternano alle scene d'azione con scontri fisici tra i vari personaggi, ognuno con le proprie caratteristiche di combattimento, spesso legate alle proprie origini, alla propria famiglia. Anche la scelta di utilizzare colori quasi opachi, mai eccessivamente brillanti sembra essere in linea con i temi trattati e lo stile di disegno adottato. Lo script comunque ha degli alti e bassi. L'inizio fa sperare in ottimi svolgimenti ma a metà la serie latita e rallenta fino quasi a fermarsi. La storia si discosta leggermente dai temi principali quale lo Shinrabanshu, per focalizzare l'attenzione sul rapporto tra Miharu e Yoite, un legame che sarà al centro dell'attenzione fin negli ultimi episodi. Solo il risveglio dell'arte suprema nel giovane Rokujou porterà un po di pepe e azione nella serie.
Alla fine Nabari, rispetto a molte altre serie animate, regala un buon finale nei soli 26 episodi, portando alla luce molti segreti celati ai protagonisti e degli episodi finali ben sceneggiati. Le linee guida rappresentate nei primi episodi saranno totalmente abbandonate per focalizzare l'attenzione sul rapporto tra i soli due personaggi principali, antagonisti nelle prime battute della storia ma legati indissolubilmente e amici per tutto il proseguo. Intorno a loro gireranno altri personaggi complementari la cui serie riserverà spazio in alcuni episodi, per mostrare qualche trancio del loro passato con il fine di integrare adeguatamente la loro presenza nella storia. Ancora più lontano troveremo altri personaggi, di fazioni amiche e non, ma sempre legati al mondo di Nabari, nascosto agli umani, che si ritaglieranno delle apparizioni in pochi episodi. Cosa meno scontata invece è la scomparsa (per morte), a causa principalmente degli scontri tra le diferse fazioni, di una buona parte dei personaggi che si intensificherà nell'ultima parte della serie.
Tutta la storia ha i piedi ben piantati nella lunga cultura del sol levante, partendo dalle arti marziali fino alle famiglie e le caratteristiche uniche di queste ultime, ma tutto ambientato ai giorni nostri. Alle spalle troviamo sempre protagonisti adolescenti e scuole medie superiori, mentre le fantasiose caratteristiche del mondo nascosto di Nabari che sta alla base della storia, rappresenta il giusto appeal per gli spettatori. La visione non è comunque consigliata a tutti. Per genere e temi di riflessione trattati la produzione restringe molto il campo riservandola principalmente agli appassionati di anime, cultura giapponese, di arti marziali e poco altro. Una serie comunque ben realizzata ma la cui storia poteva essere concentrata in un minor numero di episodi tanto da renderla più scorrevole ed eliminare le lunghe pause a cui si assiste.
La serie arriva in Italia sotto etichetta Dynit, distribuita su 7 DVD con un poco convincente Audio PCM stereo lineare e video nell'originale formato 16:9, accompagnati da numerosi extra sparsi in tutte le uscite. I diritti televisivi vanno invece a MTV che inserisce il titolo nell'appuntamento serale "Anime Night".