PIOVONO POLPETTE. (Cloudy with a Chance of Meatball - 2009)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Phil Lord, Chris Miller
Sceneggiatura di: Phil Lord, Chris Miller
Storia originale di: Judi Barrett, Ron Barrett
Prodotto da: Pam Marsden
Produzione: Sony Pictures Animation
Animazioni: Sony Pictures Imageworks
Edizione Italiana: Sony Pictures Italia
USCITA ITALIANA: 23 DICEMBRE 2009
La coppia di registi Lord e Miller, creatori della seria animata "Clone High" (2002) e regista il secondo di "Shrek il Terzo" (2007), sono chiamati in cattedra dalla Sony Picutes per dirigere senza dubbio il progetto più importante, fino a questo momento, dei giovani studi d'animazione della Sony Pictures. Basato sulla favola omonima di Judi Barrett e le illustrazioni di Ron Barrett, a scendere in campo troviamo sentimenti genuini e comicità che si rifà alle più classiche tradizioni di oltre mezzo secolo fa.
La storia è ambientata interamente su una piccola isola a largo degli States, in una piccola comunità che ha prosperato solamente grazie ad un unica attività: la pesca e la commercializzazione di sardine. Ma con il fallimento dell'unica fabbrica la comunità si troverà a fare i conti con una dura recessione e la speranza di trovare un nuovo espediente per far tornare i conti in positivo, e soprattutto una pietanza diversa dalle sardine da mettere sul piatto. Una delle menti che si prodiga a risolvere questo dilemma è lo strampalato inventore Flint Lockwood, che coltiva fin dalla tenera età il sogno di diventare un grande inventore al pari dei suoi miti immortalati nei poster che ha in camera. Al centro di tutta la vicenda ci sarà la sua invenzione più innovativa: una macchina in grado di trasformare l'acqua in cibo solido, ma alla fine le cose non andranno per il verso giusto.
La visione complessiva del film è molto positiva, grazie principalmente ai due registi, qui anche autori della sceneggiatura, cosa che ha meglio aiutato a trasporre le scene dalla carta allo schermo. Non sempre infatti si trovano combinazioni del genere, cosa che risulta spesso vincente. La storia è stata concepita con ritmi molto alti, a tratti forsennati, e alternati soltanto a pochi momenti di calma, dedicati ai ricordi dell'infanzia del protagonista e qualche momento di quiete prima della tempesta finale. I pochi personaggi sullo schermo sono molto ben definiti, ognuno con delle caratteristiche uniche e inconfondibili. Le similitudini si troveranno soltanto nei principali, ovvero nello strampalato inventore e nella neo-giornalista del canale meteo. Il loro comune denominatore diventerà prima fonte di legame tra loro e poi punto di forza. In definitiva una scrittura vincente infarcita di molti spunti di riflessione.
La regia poi è strettamente legata a quest'ultima. Per seguire i ritmi scanditi dal copione si è scelto una direzione con veloci movimenti di camera, rapidi cambi e alternarsi di scene e animazioni che hanno poco a che fare con le leggi della fisica conosciuta ma che sono in linea con la commedia. Si è infatti scelto di adottare quelle tipiche movenze che hanno reso celebri le commedie di oltre mezzo secolo fa. Gli stili ricordano tanto i tipici cartoon di Hanna e Barbera così come i classici Looney Tunes. Ben definiti tutti personaggi, ognuno descritto all'interno del proprio ambiente, come gli opposti Flint, l'inventore, e il padre, un uomo pragmatico proprietario di un negozio di pesca il cui unico sogno è vedere riprese le sue orme dal figlio. Lo scontro generazionale è inevitabile e viene sottolineato dalle riprese così come dalle musiche, che per scandire la differenza presenta scene tranquille e pacate per il primo e sconclusionate e veloci per il secondo.
Il ritmo imposto dalla produzione è anche deleterio per i momenti più comici. Infatti ci sono numerosissime battute o momenti comici "flash" inseriti all'interno di tutti i discorsi i cui tempi di "assorbimento" da parte degli spettatori risulta molto ridotto, così da venire metabolizzate mentre sullo schermo si sta già trattando qualcos'altro. Una seconda visione dell'opera magari potrà focalizzare l'attenzione su tutti quei particolari che alla prima sono sfuggiti. Questo punto sarà più cruciale con gli spettatori più giovani, che gradiranno magari le divertenti mimiche o i geniali interventi della scimmia, amica e collaboratrice dell'inventore, che grazie ad un aggeggio appeso al collo, è capace di tradurre i suoi elementari pensieri in parole comprensibili. Ma la commedia è infarcita anche di scene un po più tristi, di momenti di riflessione, di delusione, che si alterneranno a quelle di esaltazione, di realizzazione e di gioia tipica di un personaggio eternamente deriso come Flint, senza dimenticare gli importanti messaggi di fondo diretti agli sprechi e ai vizi che condiscono la storia.
Passando al lato realizzativo, le animazioni di tutti i personaggi e il personale stile di rappresentazione scelto non risultano una novità, mentre per i movimenti vale la discussione sul genere comico che ha caratterizzato e definito l'intera produzione, cosa che ha portato all'uso di strech & deform su grande scala. I fondali sono coloratissimi, visto gli elementi (cibo) di cui sono caratterizzati e le location sono in numero non eccessivo (di questo la produzione ne giova in termini di tempi di realizzazione), ma a saltare all'occhio su tutto sono gli effetti speciali che troviamo nella maggior parte delle scene e in quelle certamente più importanti e impressionanti. Acqua, liquidi vari, esplosioni, fumo e tanto altro sono realizzati con un altissimo livello di realismo, cosa per cui si deve ringraziare la Imagewoks, studios sempre di proprietà della Sony Pictures che ha curato gli effetti speciali di alcuni dei migliori blockbuster dell'ultimo decennio.
Piovono Polpette è sicuramente una scommessa vinta da parte degli studios, cosa non sottolineata soltanto dagli incassi. La storia è molto godibile, niente di eccessivamente complicato e/o complesso, e facilmente digeribile da un pubblico di ogni età. I personaggi colpiranno per la loro unicità, mentre alcuni di contorno (la scimmia, il poliziotto, il sindaco) faranno da ottime spalle ai principali. La velocità con cui si susseguono le scene riescono poi nell'intento di mantenere l'attenzione di chi guarda, anche se, per molti aspetti, una seconda visione consentirà di apprezzare appieno tutte quelle piccole gags e riferimenti sparsi anche in mezzo ai discorsi più seri. Ultimo appunto riguarda la visione 3D. Quelli che saranno più fortunati a trovare il proprio cinema preferito dotato di questa modalità, avranno un'esperienza visiva di maggiore impatto, cosa che presto speriamo (in un modo o nell'altro) di poter avere anche nelle nostre case.
Tra le piccole chicche possiamo ricorda che il laboratorio di Flint è la riproduzione della torre Wardenclyffe con cui Nikola Tesla ha sperimentato la prima trasmissione senza fili. Si tratta anche del primo film ad uscire con il logo della Columbia Pictures "alterato", infatti la storica signora con la torcia in mano viene sbalzata dalla sua posizione da una banana.
Il lungometraggio è stato realizzato con un budget stimato di 100 milioni di dollari circa ed è uscito nei cinema in patria il 18 Settembre 2009, mentre è arrivato sotto le feste di natale in Italia, dal 23 Dicembre.
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(Cloudy with a Chance of Meatball - 2009)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Phil Lord, Chris Miller
Sceneggiatura di:
Phil Lord, Chris Miller
Storia originale di:
Judi Barrett, Ron Barrett
Prodotto da:
Pam Marsden
Produzione:
Sony Pictures Animation
Animazioni:
Sony Pictures Imageworks
Edizione Italiana:
Sony Pictures Italia
USCITA ITALIANA: 23 DICEMBRE 2009
La coppia di registi Lord e Miller, creatori della seria animata "Clone High" (2002) e regista il secondo di "Shrek il Terzo" (2007), sono chiamati in cattedra dalla Sony Picutes per dirigere senza dubbio il progetto più importante, fino a questo momento, dei giovani studi d'animazione della Sony Pictures. Basato sulla favola omonima di Judi Barrett e le illustrazioni di Ron Barrett, a scendere in campo troviamo sentimenti genuini e comicità che si rifà alle più classiche tradizioni di oltre mezzo secolo fa.
La storia è ambientata interamente su una piccola isola a largo degli States, in una piccola comunità che ha prosperato solamente grazie ad un unica attività: la pesca e la commercializzazione di sardine. Ma con il fallimento dell'unica fabbrica la comunità si troverà a fare i conti con una dura recessione e la speranza di trovare un nuovo espediente per far tornare i conti in positivo, e soprattutto una pietanza diversa dalle sardine da mettere sul piatto. Una delle menti che si prodiga a risolvere questo dilemma è lo strampalato inventore Flint Lockwood, che coltiva fin dalla tenera età il sogno di diventare un grande inventore al pari dei suoi miti immortalati nei poster che ha in camera. Al centro di tutta la vicenda ci sarà la sua invenzione più innovativa: una macchina in grado di trasformare l'acqua in cibo solido, ma alla fine le cose non andranno per il verso giusto.
La visione complessiva del film è molto positiva, grazie principalmente ai due registi, qui anche autori della sceneggiatura, cosa che ha meglio aiutato a trasporre le scene dalla carta allo schermo. Non sempre infatti si trovano combinazioni del genere, cosa che risulta spesso vincente. La storia è stata concepita con ritmi molto alti, a tratti forsennati, e alternati soltanto a pochi momenti di calma, dedicati ai ricordi dell'infanzia del protagonista e qualche momento di quiete prima della tempesta finale. I pochi personaggi sullo schermo sono molto ben definiti, ognuno con delle caratteristiche uniche e inconfondibili. Le similitudini si troveranno soltanto nei principali, ovvero nello strampalato inventore e nella neo-giornalista del canale meteo. Il loro comune denominatore diventerà prima fonte di legame tra loro e poi punto di forza. In definitiva una scrittura vincente infarcita di molti spunti di riflessione.
La regia poi è strettamente legata a quest'ultima. Per seguire i ritmi scanditi dal copione si è scelto una direzione con veloci movimenti di camera, rapidi cambi e alternarsi di scene e animazioni che hanno poco a che fare con le leggi della fisica conosciuta ma che sono in linea con la commedia. Si è infatti scelto di adottare quelle tipiche movenze che hanno reso celebri le commedie di oltre mezzo secolo fa. Gli stili ricordano tanto i tipici cartoon di Hanna e Barbera così come i classici Looney Tunes. Ben definiti tutti personaggi, ognuno descritto all'interno del proprio ambiente, come gli opposti Flint, l'inventore, e il padre, un uomo pragmatico proprietario di un negozio di pesca il cui unico sogno è vedere riprese le sue orme dal figlio. Lo scontro generazionale è inevitabile e viene sottolineato dalle riprese così come dalle musiche, che per scandire la differenza presenta scene tranquille e pacate per il primo e sconclusionate e veloci per il secondo.
Il ritmo imposto dalla produzione è anche deleterio per i momenti più comici. Infatti ci sono numerosissime battute o momenti comici "flash" inseriti all'interno di tutti i discorsi i cui tempi di "assorbimento" da parte degli spettatori risulta molto ridotto, così da venire metabolizzate mentre sullo schermo si sta già trattando qualcos'altro. Una seconda visione dell'opera magari potrà focalizzare l'attenzione su tutti quei particolari che alla prima sono sfuggiti. Questo punto sarà più cruciale con gli spettatori più giovani, che gradiranno magari le divertenti mimiche o i geniali interventi della scimmia, amica e collaboratrice dell'inventore, che grazie ad un aggeggio appeso al collo, è capace di tradurre i suoi elementari pensieri in parole comprensibili. Ma la commedia è infarcita anche di scene un po più tristi, di momenti di riflessione, di delusione, che si alterneranno a quelle di esaltazione, di realizzazione e di gioia tipica di un personaggio eternamente deriso come Flint, senza dimenticare gli importanti messaggi di fondo diretti agli sprechi e ai vizi che condiscono la storia.
Passando al lato realizzativo, le animazioni di tutti i personaggi e il personale stile di rappresentazione scelto non risultano una novità, mentre per i movimenti vale la discussione sul genere comico che ha caratterizzato e definito l'intera produzione, cosa che ha portato all'uso di strech & deform su grande scala. I fondali sono coloratissimi, visto gli elementi (cibo) di cui sono caratterizzati e le location sono in numero non eccessivo (di questo la produzione ne giova in termini di tempi di realizzazione), ma a saltare all'occhio su tutto sono gli effetti speciali che troviamo nella maggior parte delle scene e in quelle certamente più importanti e impressionanti. Acqua, liquidi vari, esplosioni, fumo e tanto altro sono realizzati con un altissimo livello di realismo, cosa per cui si deve ringraziare la Imagewoks, studios sempre di proprietà della Sony Pictures che ha curato gli effetti speciali di alcuni dei migliori blockbuster dell'ultimo decennio.
Piovono Polpette è sicuramente una scommessa vinta da parte degli studios, cosa non sottolineata soltanto dagli incassi. La storia è molto godibile, niente di eccessivamente complicato e/o complesso, e facilmente digeribile da un pubblico di ogni età. I personaggi colpiranno per la loro unicità, mentre alcuni di contorno (la scimmia, il poliziotto, il sindaco) faranno da ottime spalle ai principali. La velocità con cui si susseguono le scene riescono poi nell'intento di mantenere l'attenzione di chi guarda, anche se, per molti aspetti, una seconda visione consentirà di apprezzare appieno tutte quelle piccole gags e riferimenti sparsi anche in mezzo ai discorsi più seri. Ultimo appunto riguarda la visione 3D. Quelli che saranno più fortunati a trovare il proprio cinema preferito dotato di questa modalità, avranno un'esperienza visiva di maggiore impatto, cosa che presto speriamo (in un modo o nell'altro) di poter avere anche nelle nostre case.
Tra le piccole chicche possiamo ricorda che il laboratorio di Flint è la riproduzione della torre Wardenclyffe con cui Nikola Tesla ha sperimentato la prima trasmissione senza fili. Si tratta anche del primo film ad uscire con il logo della Columbia Pictures "alterato", infatti la storica signora con la torcia in mano viene sbalzata dalla sua posizione da una banana.
Il lungometraggio è stato realizzato con un budget stimato di 100 milioni di dollari circa ed è uscito nei cinema in patria il 18 Settembre 2009, mentre è arrivato sotto le feste di natale in Italia, dal 23 Dicembre.