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KODA,
FRATELLO ORSO
(Brother Bear- 2003)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Aaron Blaise e Robert Walker
Sceneggiatura di: Steve Bencich e Ron Friedman
Storia di: Lorne Cameron, David Hoselton e Broose Johnson
Produzione: Disney
Realizzazione: Disney (Orlando)
Distribuzione: Buena Vista
Dagli studi d'animazione Disney di Orlando, in Florida, gli stessi
che hanno realizzato Mulan (1998) e Lilo & Stitch (2002) arriva Koda,
Fratello Orso, tra l'altro studi la cui chiusura è stata annunciata
dopo l'uscita di quest'ultimo lungometraggio. La Disney si butta tra
le alte montagne dell' America del nord dalle cime innevate, dalla rigogliosa
vegetazione e dalle aurore boreali, proprio a casa dei grandi orsi bruni
e delle ultime tribù di nativi americani che abitano quelle terre, dove
trova ambientazione la storia di un orso molto speciale.
La
storia inizia con lo spensierato trio di fratelli, appartenenti ad una
tribù di nativi americani, in giro per le montagne alla ricerca del
necessario per la cerimonia di passaggio all'età adulta del giovane
Kenai. Ma una serie di eventi trasformeranno Kenai in un orso alla ricerca
di significati, miti e lo spirito di un suo fratello scomparso. Nel
viaggio si imbatterà in molte creature, ma di sicuro la più importante
sarà Koda, un piccolo cucciolo di orso scatenato e chiaccherone che
lo accompagnerà nel viaggio alla ricerca del monte dove incontrerà lo
spirito del fratello. Le avventure che lo attendono e tutti i personaggi
incontrati lo porteranno alla ricerca della sua maturità nella sua nuova
veste di fratello maggiore (del piccolo Koda), attraverso miti, leggende
e cultura dei nativi.
Questo
lungometraggio, come prima anticipato, segna la chiusura dello studio
Disney della Florida, studio dov'è nato il bellissimo Mulan. Koda dunque
segna la fine di un altro capitolo Disney la cui strada verso l'animazione
3D sembra ormai obbligatoria ed inevitabile. La realizzazione è, come
al solito, di ottima fattura. I personaggi sono curati sotto molti aspetti,
niente è lasciato al caso. Molto studio è stato effettuato su documentari
naturalistici sugli orsi e molte visite a zoo e riserve sono state intraprese
per la migliore comprensione di movimenti ed espressioni di quest'ultimi.
Questi animali infatti risultano molto curati, con linee grafiche che
ricalcano molto la realtà, cura non data ad altri personaggi (alci,
scoiattoli, capre di montagna, ecc.), disegnati sotto un occhio più
rivolto al deforming e ai cartoon in genere. I colori rispecchiano la
fotografia degli scenari come spesso si può notare in alcuni documentari.
Ma per la scelta della linea degli scenari è sceso in campo (l' ormai
ex) CEO della Disney Michael Eisner, amante dei bellissimi scenari del
pittore Albert Bierstadt, tanto da portare come studio agli animatori
delle opere della collezione personale dello stesso Eisner. Non mancano
inserti di CGI, nella carica di caribù in apertura e le pseudo fiamme
liquide blu ottimamente integrate agli ambienti 2D. Da non trascurare
le splendide musiche di sottofondo che accompagnano il lungometraggio
e i 5 brani originali scritti e cantati dall'ex Genesis Phil Collins
che le ha anche ri-cantate in italiano per la nostra versione.
Il
lungometraggio certo non eccelle come tanti altri targati Disney ma
è soprattutto da considerarsi una bella esperienza visiva. La storia
appare al quanto semplice e scorrevole. Non ci sono colpi di scena di
cui parlare e i personaggi non sanno attrarre come altri della casa
di Topolino. Non si può parlare bene neanche delle note spalle a cui
la Disney spesso si appoggia per portare momenti esilaranti al contesto
(le alci in questo caso); come esempio il draghetto di Mulan o i diavoletti
di Hercules non hanno rivali. Degno di nota (tecnica) il fatto di aver
adottato due differenti formati di schermo (aspect ratio): 1.75:1 e
poi nel classico cinemascope 2.35:1 dopo la trasformazione di Kenai
in orso. Nella scena in cui Kenai pronuncia la frase "non mi importa
di quando tu e Binky avete trovato la pigna più grande del mondo" e
Koda risponde "innanzi tutto non è Binky ma Bucky e poi non era una
pigna ma era una nocciolina gigante" non era una frase del copione ma
un errore di lettura di Joaquin Phoenix (doppiatore di Kenai) prontamente
corretto da Jeremy Suarez (Koda) e poi inserito per intero nella storia.
Il lungometraggio è uscito nel mese di Novembre 2004 in patria e arrivato
in Italia in Marzo 2004 sotto la solita BuenaVista.



Per altre info vi rimando al sito ufficiale ospitato
sul portale Disney: disney.go.com
O anche nella versione localizzata in italiano: www.disney.it
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