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Parola a Cannarsi su Il Castello Nel Cielo
21 Marzo 2012

Parola a Cannarsi su Il Castello Nel Cielo

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Nuove informazioni su Il Castello Nel Cielo [news], lungometraggio dello Studio Ghibli che la Lucky Red porterà nei cinema tra un mese. Oggi vi riportiamo i nomi di tutti i doppiatori e un intervista a Cannarsi che ha curato il nuovo adattamento.
La giovane Sheeta è tenuta prigioniera dal cinico colonnello Muska a bordo di un’aeronave diretta verso la fortezza Tedis. Durante il volo, in una notte rischiarata dalla luna, l'aeronave viene attaccata da una banda di pirati guidata dall'intrepida Dola, che vuole impossessarsi del ciondolo che la ragazzina porta al collo. Questo ha un valore inestimabile: permette di vincere la forza di gravità e localizzare la leggendaria isola fluttuante di Laputa, dove - si racconta - sono custoditi immensi tesori e un potere inimmaginabile.
Sheeta riesce però a fuggire, finendo tra le braccia di un giovane minatore di nome Pazu che, da quel momento, decide di proteggerla unendosi a lei nella ricerca dell’isola e dei suoi misteri.


Scritto e diretto nel 1986 da Hayao Miyazaki, con le musiche del suo caro collaboratore Joe Hisaishi. In accordo con gli studios giapponesi, si è deciso di scartare il precedente adattamento in italiano per realizzarne uno nuovo ad opera di Gualtiero Cannarsi, una sicurezza sui titoli Ghibli.

Ecco la lista ufficiale dei doppiatori che in questi giorni stanno completando il nuovo doppiaggio:
Alex Polidori (Pazu), Eva Padoan (Sheeta), Sonia Scotti (Dola), Tony Sansone (Muska), Dante Biagioni (Nonno Pom), Ambrogio Colombo (Generale Mouro), Carlo Reali (Hara Motro), Carlo Valli (Shalulu), Luca Dal Fabbro (Lui), Gianluca Crisafi (Anli), Fabrizio Temperini (Duffy), Giò Giò Rapattoni (Moglie) e Valeria Vidali (Madge).

La data confermata è quella del 25 Aprile, mentre quella a lato è la locandina ufficiale.

Ritornando proprio a Cannarsi, ecco uno stralcio di un'intervista che ci propone il distributore stesso:


Gualtiero, tu sei un nome conosciuto tra gli appassionati di animazione giapponese, un professionista molto apprezzato. Ci racconti come è cominciata la tua avventura con gli adattamenti dei film Ghibli?
È una storia in effetti già piuttosto lunga, iniziata quando l'allora (e tuttora) direttore di produzione della Buena Vista Italia, Roberto Morville, dovendo occuparsi del catalogo Ghibli (al tempo in mano a quell'azienda) decise di affidarsi a un "esperto" della materia. Da lì, nacquero le localizzazioni italiane di Kiki e Laputa-Il Castello nel cielo per i DVD a marchio Buena Vista. La mia avventura è poi proseguita quando la Lucky Red acquisì e annunciò il successivo Il Castello Errante di Howl. La Lucky Red poi mosse verso la distribuzione plenaria delle opere dello Studio Ghibli e la mia collaborazione con loro dura tuttora.

Lo Studio Ghibli tiene molto, ai limiti dell’esagerata riservatezza, alla sua immagine e a quella dei suoi film. Come ti relazioni con loro e qual è l’iter di lavoro che devi seguire prima di iniziare un adattamento?
Da quando lavoriamo con Lucky Red, abbiamo stretto e consolidato una assidua comunicazione diretta con lo Studio Ghibli, di cui mi occupo personalmente per il livello artistico. Le scelte inerenti alla selezione delle voci dei protagonisti di ogni film, la traduzione dei titoli e talvolta persino particolari punti di adattamento vengono così condotti con il coinvolgimento diretto dello staff in Giappone. Il top di questa collaborazione, ormai ben collaudata negli anni, si è avuto con la produzione della canzone italiana di Arrietty: scritta da me in Italia, incisa in Francia da Cécile Corbel, supervisionata in tempo reale di nuovo in Italia, il tutto venendo coordinato in Giappone dallo Studio Ghibli stesso, che si è poi occupato internamente del mix cinema. Per me è stata un'esperienza davvero fantastica, perfezionatasi in un intenso fine settimana conclusivo davvero memorabile.

Come mai si è voluto affrontare un nuovo doppiaggio per Il Castello Nel Cielo? Cosa cambierà, oltre alle voci, rispetto alla già riuscita edizione home video per la Disney?
Essenzialmente, credo che i doppiaggi eseguiti dalla Buena Vista restino di proprietà della Buena Vista. Sono felice di poter rilavorare su questo film, come su altri, perché questo mi permette in primis di scrivere daccapo i copioni, con nuove e più profonde cognizioni linguistiche, con nuovi e più efficienti strumenti di indagine contenutistica e filologica, con il citato rapporto diretto con lo Studio Ghibli, e non in ultimo con una ancora maggiore libertà artistica garantitami da Lucky Red. Per quanto riguarda il cast, nei limiti del possibile abbiamo voluto confermare il precedente, di cui si era piuttosto soddisfatti, salvo esigenze e casi particolari, spesso dettati da ragioni di forza maggiore.

C'è stato un film in particolare che ti ha messo in difficoltà?
Molti, forse tutti, ciascuno a suo modo. La comprensione di un’opera straniera, indi aliena, costa sempre studio e fatica. Il tentativo della sua resa in un'altra lingua, per quanto madre, ancor più. Ma non posso non citare Pompoko, la cui cifra culturale, contenutistica, stilistica e lessicale è a un livello forse semplicemente inarrivabile per la maggioranza degli autori contemporanei di cinema, e non solo.

Tu hai lavorato anche sui film Arrietty e I Racconti di Terramare, opere Ghibli firmate da registi al debutto. Ci potrà essere un futuro per lo studio, indipendentemente dalla presenza o meno dei due fondatori storici, Miyazaki e Takahata?
Se guardo al Giappone, direi di sì. Arrietty ha riscosso un grande successo in patria, suo unico mercato di riferimento significativo, e il regista Yonebayashi si avvia probabilmente a diventare l’erede della scuola di animazione rappresentata da Ootsuka Yasuo e Miyazaki stesso. L'animazione che ama la bella animazione. Miyazaki Goro, d'altro canto, è a mio avviso il primo e forse unico erede di Takahata Isao, che rappresenta quell'altra scuola di regia d'animazione giapponese, dove l'animazione è al servizio non di sé stessa, non della sceneggiatura, ma della regia stessa, del soggetto, del contenuto intellettuale del film.

Dei titoli già pubblicati o ancora inediti, non adattati da te, quale film ti piacerebbe adattare e perché?
I titoli già pubblicati dello Studio Ghibli a non essere stati rieditati da Lucky Red sono a tutt’ora quattro. Sono pertanto quelli su cui vorrei più ardentemente lavorare.


[ Fra - fonte Lucky Red ]
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